ROMA 13 maggio 2012 - Sono scesi in
piazza per «difendere la vita» e contro l'aborto, che non esitano a
definire «un vero e proprio omicidio di Stato». In migliaia questa
mattina a Roma hanno partecipato alla Marcia nazionale per la
Vita che è partita dai Fori Imperiali per raggiungere Castel
Sant'Angelo.
Alcuni slogan prendono di mira le donne che
hanno abortito definendole assassine.
Alemanno è in prima fila, con la fascia da primo cittadino."Il messaggio è che nessuna famiglia o donna deve essere costretta a rinunciare a un figlio" spiega il sindaco . (da Il Messaggero 14/05/12)
Alemanno è in prima fila, con la fascia da primo cittadino."Il messaggio è che nessuna famiglia o donna deve essere costretta a rinunciare a un figlio" spiega il sindaco . (da Il Messaggero 14/05/12)
Ma come si rinuncia ad un figlio? perché esiste la 194 o piuttosto perché persistono vincoli e condizioni, come la firma di dimissioni in bianco, l'insufficienza di servizi essenziali come gli asili nido, l'inadeguatezza del sostegno sociale ed economico alla genitorialità che costringono di fatto le donne a rinunciare alla maternità?
A proposito della manifestazione di Roma, il Comitato Promotore Nazionale SNOQ interviene con questa nota:
La 194 non si discute.
Anzi ne chiediamo la piena applicazione e siamo profondamente indignate per quel grido “assassine” nei confronti delle donne che a quella legge fanno ricorso.
La difesa per la vita non può essere usata contro le donne o addirittura brandita come clava sulle loro teste come è accaduto ieri in quella marcetta di regime che ha percorso le vie di Roma.
Il nostro appello “Mai più complici” contro il femminicidio chiama le donne e gli uomini italiani a dire basta a ogni violenza contro le donne, chiama le donne e gli uomini italiani a costruire insieme una vera cultura della vita.
SNOQ - EIZ
Nessun commento:
Posta un commento