venerdì 27 settembre 2013
Donne e pubblicità: a Francesca Barra dico che…
VORREI RISPONDERE A FRANCESCA BARRA CHE SU L’UNITÀ DI GIOVEDÌ AFFRONTAVA IL TEMA «DONNE E PUBBLICITÀ» CON UNA LETTERA APERTA A LAURA BOLDRINI. Cara Francesca, quello che viene messo in discussione dalla presidente Boldrini non è la tua libertà o quella di qualsiasi altra donna. Che a te piaccia cucinare o andare a prendere i tuoi figli a scuola riguarda la tua vita privata, così come la scelta di non avere figli (sempre se libera) di studiare, di lavorare etc etc… di qualsiasi altra donna. La televisione e i media sono lo specchio in cui ogni giorno un intero Paese guarda sé stesso. La rappresentazione delle nostre vite che viene fatta in tv è legata ai processi reali che viviamo codificati all’interno di un contesto culturale. Quindi quello che vedi in uno spot non è la vita privata di Francesca, ma l’immagine pubblica dell’idea della vita delle donne. È per questo (non per altri motivi legati a scelte personali, o alla volontà di demonizzare le mamme) che quello che ogni giorno vediamo in tv diventa preoccupante e incide, insieme a tanti altri fattori, nell’assenza di rispetto nei confronti delle donne e nella difficoltà di rapportarsi con la loro autonomia (che sta alla base anche del femminicidio). Gli studi su questo campo ci consegnano un quadro allarmante: le donne in tv entrano o mezze nude e mute per sponsorizzare un qualsiasi prodotto, o come angeli del focolare ossessionate dai fornelli e dalle macchie, o in preda a cattivi odori e pruriti, alle prese con sintomi premestruali. Concorderai anche tu col fatto che è una restituzione ingiusta di quella che è la complessità delle nostre vite. La battaglia che ci deve vedere tutte unite non è quella di negare l’affetto materno, che può essere dimostrato prendendosi cura dei propri figli e cucinando, o negando ad una donna di poter essere abile e felice ai fornelli; ma semplicemente quella di avere una rappresentazione pubblica di noi che non sia ferma agli anni 50 e che tenga conto del fatto che siamo anche tante altre cose. E questo riguarda anche il disagio di molti uomini, stufi di essere rappresentati come privi di affetto verso i figli o inutili nella gestione della casa. Rigiriamo verso di te l’invito che tu stessa rivolgi alla presidente Boldrini, non disperdiamo energie.
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