venerdì 15 luglio 2011

Siena: il diario di bordo di Nadia

Di seguito, il contributo di Nadia Mazzardis sull´esperienza Senese.
Nei prossimi giorni pubblicheremo anche gli interventi e le impressioni delle altre donne della delegazione altoatesina

"E' stata un'esperienza emozionante, dopo tanti anni un appuntamento di donne per le donne, ma se "le voci" che si stanno levando dal 13 febbraio saranno ascoltate la società tutta migliorerà, non solo la condizione delle donne. Colpisce la presenza di più generazioni e questo momento di confronto e racconto tra le diverse esperienze è servito per capire che su tutto il territorio nazionale si sono creati centri di discussione e punti di incontro "se non ora quando", siamo certe che si è espressa la volontà di esserci in modo collettivo, ma nel rispetto di tutte le individualità, compresa la provenienza politica, di partito o di associazione.
E' interessante la discussione sulla trasversalità da conquistare su questi temi che si svilupperà!” Questo il commento di Cristina, Doriana, Luisa al rientro a Bolzano, dall’incontro di Siena dei Comitati locali Se Non Ora Quando.

“Grazie tantissimo per la amicizia e per aver condiviso le sensazioni meravigliose di questo incontro importante insieme. Sono sicura che possiamo fare tanto!  Dice Sabri, una donna iraniana che risiede nella nostra provincia ed è impegnata con altre donne iraniane per difendere i diritti negati.

“Se lo sogni lo puoi fare!” sosteneva Walt Disney. Sabato 9 e domenica 10 a Siena tante donne e tanti uomini hanno dimostrato che sognare un paese più a dimensione femminile è possibile. Ma non solo sognarlo, ci si sta muovendo anche per organizzarlo.

Anche un gruppo di donne del Comitato Se Non Ora Quando – Es ist Zeit! Alto Adige Südtirol era a Siena in questa due giorni di condivisione di esperienze, ma anche di programmi organizzativi per il futuro.

Chicca, Direttrice di Scuola Professionale, Cinzia, Commercialista, Cristina, Insegnante di Liceo, Doriana, Responsabile sindacale CGIL, Luisa, Deputata PD, Nadia, Imprenditrice, Sabri, Donna Iraniana impegnata politicamente con le altre donne della sua terra, Stefania, Studentessa universitaria e Addetta alla comunicazione in un’azienda locale, Tiziana, Avvocatessa, Valeria, Dirigente infermieristica. Donne diverse, di diverse culture, età, condizione sociale, familiare, di diversa provenienza politica che insieme alle altre 2000 donne presenti a Siena hanno capito che unire, e accettare le proprie diversità lavorando ad uno scopo comune sarà la sfida del futuro per costruire un’Italia e un mondo più amichevole verso le donne.

Sabato e domenica si è discusso e ascoltato molto, i temi affrontati sono stati il lavoro, la rappresentazione al femminile attraverso le immagini e i media, il linguaggio stereotipato.

Perché è vero, ancora sono facili i luoghi comuni secondo cui le donne nell’ambito della propria professione “litigano”, mentre gli uomini “discutono”, oppure che le donne sono “invidiose” mentre gli uomini sono “competitivi”, volendo sottintendere che la donna svilisce l’oggetto della competizione attraverso l’invidia, mentre l’uomo ne comprende il valore e lavora per raggiungerlo.

Le donne non hanno mai taciuto si è detto a Siena, ma ora parlare, gridare, raccontare non basta più.

La sfida sarà costruire una proposta politica, riunire in rete il più possibile tutte le associazioni al femminile e non, insieme a tutte le donne che non fanno parte di associazioni, per lavorare tenendo conto il più possibile di tutte le voci, delle differenze territoriali, senza prevaricare, rispettando le specificità, e utilizzando modalità di comunicazione non univoca.

Le donne stanno chiedendo di diventare una realtà che interloquisce con la politica, chiedono per le giovani di poter avere diritto alla maternità, come lo hanno avuto le loro madri, facendo sì che i costi sociali della stessa siano veramente sociali. Che si parli di più di genitorialità, che la mancanza di servizi non sia più una scelta politica, fatta per tenere tante donne a casa impegnate nel lavoro di cura di anziani e bambini, e risolvere così in parte il problema della disoccupazione: più donne a casa, più lavoro per gli uomini.

Le donne a Siena si sono dimostrate radicali nel loro proposito di cambiare la realtà, e il posto scelto per l’incontro, il Prato di Sant’Agostino, ha avuto un significato politico e simbolico: si era all’aria aperta, “visibili e ascoltabili” da tutti, senza barriere intorno.

Il bisogno di trasversalità è stato sottolineato più volte, dimostrato dalle presenze sul palco sia di donne comuni differenti tra di loro, sia di rappresentati politiche di vari schieramenti, da Silvia Costa, Rosy Bindi, Susanna Camusso, Lidia Menapace, a Giulia Buongiorno e Flavia Perina.

Rete in rete grazie al web. La rete sarà non solo la modalità di interconnessione tra donne, la rete infatti non ha vertici ma è un intreccio di relazioni. Ma attraverso la rete web, si potranno ampliare i contatti reciproci e coinvolgere anche tutte quelle donne, che mai avevano pensato ad un impegno civile o politico, ma che hanno detto basta alla solitudine delle idee.

Ed è stato il web a permettere che questa di Se Non Ora Quando  rimanesse una voce autonoma intergenerazionale e interpolitica,

Il 13 febbraio si è creato uno spontaneismo che si è rafforzato con l’incontro di Siena. Quindi un incontro e non uno scontro quello di Siena, così come il 13 febbraio.

A Siena si è parlato di berlusconismo, ma non più di Berlusconi, e il commento che ci ha descritto come 4 gattine, scegliendo il paragone con questo animale, che nell’immaginario fa le fusa per ottenere qualcosa, lascia intendere molto bene da chi proviene: da uomini vecchi e incapaci di vedere le donne come coloro che costituiscono più della metà dell’attuale società, che hanno diritto di voto e che così come accaduto per i referendum e per le amministrative di Napoli e Milano, questo voto sanno usarlo.

Il cammino è perciò già iniziato, al più presto le donne appartenenti al Comitato Se Non Ora Quando – Alto Adige Südtirol organizzeranno un incontro per informare le donne del nostro territorio in modo più approfondito su quanto discusso a Siena e per condividere i passi futuri in ambito locale. "

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