lunedì 8 agosto 2011

Doriana Pavanello, sulla lettera aperta pubblicata dal Comitato Nazionale

Questo l' intervento di Doriana Pavanello in risposta alla pubblicazione della lettera aperta pubblicata oggi dal Comitato Nazionale Se Non Ora Quando.
Riteniamo opportuno condividere questi pensieri perchè é importante dare voce e arricchire il dialogo grazie a punti di vista differenti. Il che non significa, secondo noi, fomentare la polemica - idea che alcuni media vorrebbero far passare ogniqualvolta il pensiero non è omologato e livellato -, bensì arricchire il dialogo di nuovi elementi per rafforzare l'azione.

Per la genericità e la caratteristica acritica dell’ appello, per la mancanza di indicazioni di prospettive alternative che non possono, non devono, ridursi ad accorati inviti del “facciamo sacrifici tutti perché il momento lo impone” , per la sostanziale dismissione dei contenuti discussi nel corso dell’assemblea nazionale a Siena: MI DISSOCIO in modo fermo e deciso, dal merito e dalla impostazione, di questa lettera aperta.


Speravo che almeno il movimento delle donne segnasse una discontinuità dai pedissequi e generici appelli alle riforme e dal “stringiamoci a coorte” evocato ormai da tutti. Sia “vittime” che responsabili di questo stato di cose.


Quali riforme? Riformare in quale direzione? Quando parliamo di riforme non dovremmo mancare di esprime il punto di vista delle donne perché,può essere banale dirlo ma non superfluo ricordarlo, le “riforme” fin qui attuate hanno avuto ricadute peggiorative proprio sulla condizione delle donne e in generale di tutti.


Per farsi un quadro della situazione, per lo meno a livello locale, consiglio la lettura dell’ ultimo rapporto ASTAT su “reddito, patrimonio e condizioni di vita delle famiglie in Alto Adige”. 
Doriana Pavanello

1 commento:

  1. Cristna Pitscheider9 agosto 2011 alle ore 17:18

    Non intendo polemizzare, ma chiedere maggiore chiarezza. Ho riletto più volte il testo della lettera aperta: sulla genericità posso essere d'accordo, ma non mi sembra di aver rintracciato nessun passo che possa essere interpretato come “facciamo sacrifici tutti perché il momento lo impone” o lo “stringiamoci a coorte” . Mi è sembrato invece un testo abbastanza coerente con il cammino fatto fin qui da SNOQ, un testo che ha forse il limite di tracciare semplicemente una rotta, una direzione , senza entrare nel merito concreto delle questioni. Questa è quindi una responsabilità che come comitato locale e nella rete dei comitati forse è ora di assumere!

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