Pubblichiamo di seguito la lettera aperta del comitato nazioale SNOQ , con un appunto: non tutte le donne del comitato locale sono d'accordo con questo tipo di interventi e per dare spazio al dialogo e al confronto riteniamo opportuno integrare questa lettera con un appunto che personalmente (la scrivente, Stefania Gatta) ritiene interessante pubblicare.
Lettera aperta
In questo periodo di gravissima difficoltà sentiamo la responsabilità di rivolgerci a tutti coloro che ricoprono funzioni istituzionali, in ogni ambito della vita sociale, politica, culturale, religiosa del nostro paese.
L’Italia ha un drammatico bisogno di un grande sforzo collettivo che riesca a trarla fuori dallo stato di crescente fragilità internazionale e di crisi istituzionale e politica che la blocca.
Il movimento SeNonOraQuando è nato per difendere e riaffermare la dignità delle donne, ma si è consolidato, ampliato, diffuso perché abbiamo collegato la penosa condizione delle donne italiane al generale declino del paese. Abbiamo detto che l’Italia non è un paese per donne perché non è stato riformato lo stato sociale, non lo si è reso produttivo.
Nessuno dei governi e delle coalizioni governative che in questi due ultimi decenni si sono succeduti ha saputo o voluto adeguarlo alle straordinarie trasformazioni che hanno visto le donne protagoniste, ostacolando così significativamente un loro pieno accesso al mondo del lavoro. Come tutte le statistiche ci raccontano, le italiane vivono assai male e non godono pienamente dei diritti di cittadinanza, perché in Italia non è stato attivato uno dei motori che altrove in Europa ha reso possibile la ripresa della crescita.
Ora è tutto il paese che ne sta pagando duramente le conseguenze.
Cambiare lo stato sociale e fare dell’Italia un paese vivibile anche per le donne è un’urgenza civile ed economica, di cui per fortuna sta crescendo la consapevolezza, come testimonia tra l’altro l’ultima relazione annuale del governatore della Banca d’Italia. Ma per farlo occorre una convergenza di intenti fuori dall’ordinario, uno sforzo comune per superare resistenze corporative, miopie di parte e vischiosità di privilegi.
A questa convergenza, in vista di un bene comune, si è ripetutamente appellato il Presidente della Repubblica e noi, richiamandoci alle sue parole, chiediamo a voi tutti, ognuno secondo le proprie responsabilità, di sollecitare e promuovere la formazione di una comune volontà riformatrice, capace di coraggiosi cambiamenti e innovazioni profonde. Appare ormai indispensabile, in una fase che è stata definita di ‘debolezza della politica’, che tutta la società civile si faccia carico dei cambiamenti necessari attraverso una più attiva partecipazione.
L’Italia è smarrita e angosciata per il proprio futuro, ma ha enormi risorse e grandi energie inespresse e quelle delle donne sono sicuramente tre le più salde seppure misconosciute.
E’ il momento del coraggio e della lungimiranza.
Il Comitato Promotore Se Non Ora Quando
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