SNOQ Sanità : 833 UN NUMERO
PER I DIRITTI E LE LIBERTA’
Abbiamo incontrato Maura Cossutta a Roma, lo scorso 11
giugno, in occasione del primo incontro promosso da SNOQ Sanità.
Abbiamo
incontrato Maura Cossutta a Roma, lo scorso 11 giugno, in occasione del primo
incontro promosso da SNOQ Sanità. “La Sanità pubblica è una conquista di
civiltà che ha cambiato la vita delle persone, una conquista irrinunciabile per
tutti ma soprattutto per le donne. Irrinunciabile ma anche sostenibile perché
oggi l’attacco è più profondo e anche più insidioso. C’è bisogno di una grande
operazione di verità per contrastare una cultura tecnica solo apparentemente
neutra: dietro ai tagli e all’austerità c’è una vera ideologia che non
razionalizza la spesa ma punta allo smantellamento del welfare pubblico. È un
attacco a tutto campo che ha bisogno di una reazione. Da tempo è difficile dire
che la Sanità è pubblica e che c’è l’universalismo perché aumentano le
disuguaglianze: milioni di persone rinunciano a curarsi e solo in otto regioni
ci sono i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza”. Cossutta non elude il tema,
centrale, della sostenibilità economica del nostro SSN. “Crediamo anche che per
difendere la Sanità pubblica occorre cambiarla, che cambiare non vuol dire
tagliare e crediamo anche che difendere la sanità non vuol dire difendere
l’indifendibile. Sul fronte economico occorre un’operazione verità perché non
vero che noi spendiamo di più - siamo al di sotto della media europea - ed è
vero che da un decennio, di anno in anno, la Sanità pubblica è sotto
finanziata. Non è vero, quindi, che c’è un problema di sostenibilità ed è vero
che ci sono sacche di sprechi e inefficienze, di illegalità e corruzione.
Occorre intervenire su questo e non sul modello pubblico.” E, avverte Cossutta:
“se vanno avanti i fondi assicurativi è chiaro che si esce dal sistema di
solidarietà con la conseguenza che la Sanità pubblica sarà sempre meno
finanziata e sempre più dequalificata. Sarà la sanità dei poveri. Non
dimentichiamo che il sistema del welfare pubblico ha liberato la donna e che
oggi lo smantellamento di questo sistema si scarica sulla loro pelle.” Lo
slogan lanciato da Roma punta al cuore del problema e alla difesa della legge
istitutiva del Sistema Sanitario Nazionale del 1978 che compie 35 anni: 833 un
numero per i diritti e le libertà!
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