Il Consiglio Comunale di
Torino,
PREMESSO
- che in Italia, a fronte del frequente esercizio del diritto all’obiezione di coscienza da parte dei medici, sempre meno è garantito quello delle donne ad interrompere la gravidanza nei tempi e nelle modalità previste dalla legge 194/78. I dati ufficiali sulle percentuali di medici obiettori e sulla difficoltà degli enti ospedalieri a garantire il servizio di interruzione di gravidanza sono chiari e a questo disservizio va posto con urgenza rimedio, anche a seguito dei dati emersi dall’ultima relazione al Parlamento sull’applicazione della legge 194/78;
- che la legge 194/78, a 35 anni di distanza dalla sua promulgazione, sta dimostrando la sua validità e attualità, nella valorizzazione della genitorialità consapevole e nella sensibile diminuzione del ricorso all’IVG, obiettivi che furono alla base della genesi della legge stessa;
- che la legge 194/78 prevede che il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie può sollevare obiezione di coscienza ex art. 9 nei limiti di quanto stabilito e che l’obiezione di coscienza non possa essere sollevata quando le circostanze del caso concreto siano urgenti e non consentano rinvii (art. 9 comma 5),
CONSIDERATO
che le Regioni devono controllare e garantire l’attuazione della legge anche attraverso la mobilità del personale (art.9 comma 4),
CHIEDE ALLA REGIONE PIEMONTE
di emanare atti che, nell’ambito delle competenze proprie delle Regioni stesse, garantiscano la piena attuazione e funzionamento della legge 194/78
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a trasmettere la presente risoluzione al Presidente della Giunta Regionale ed al Presidente del Consiglio Regionale della Regione Piemonte.
PREMESSO
- che in Italia, a fronte del frequente esercizio del diritto all’obiezione di coscienza da parte dei medici, sempre meno è garantito quello delle donne ad interrompere la gravidanza nei tempi e nelle modalità previste dalla legge 194/78. I dati ufficiali sulle percentuali di medici obiettori e sulla difficoltà degli enti ospedalieri a garantire il servizio di interruzione di gravidanza sono chiari e a questo disservizio va posto con urgenza rimedio, anche a seguito dei dati emersi dall’ultima relazione al Parlamento sull’applicazione della legge 194/78;
- che la legge 194/78, a 35 anni di distanza dalla sua promulgazione, sta dimostrando la sua validità e attualità, nella valorizzazione della genitorialità consapevole e nella sensibile diminuzione del ricorso all’IVG, obiettivi che furono alla base della genesi della legge stessa;
- che la legge 194/78 prevede che il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie può sollevare obiezione di coscienza ex art. 9 nei limiti di quanto stabilito e che l’obiezione di coscienza non possa essere sollevata quando le circostanze del caso concreto siano urgenti e non consentano rinvii (art. 9 comma 5),
CONSIDERATO
che le Regioni devono controllare e garantire l’attuazione della legge anche attraverso la mobilità del personale (art.9 comma 4),
CHIEDE ALLA REGIONE PIEMONTE
di emanare atti che, nell’ambito delle competenze proprie delle Regioni stesse, garantiscano la piena attuazione e funzionamento della legge 194/78
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a trasmettere la presente risoluzione al Presidente della Giunta Regionale ed al Presidente del Consiglio Regionale della Regione Piemonte.
In data 2 luglio 2014 il Consiglio Comunale di Torino ha votato e approvato
una mozione presentata da me (Laura Onofri) e da un'altra consigliera sulla garanzia
di applicazione della legge 22 maggio 1978 n. 194: norme sulla tutela sociale
della Maternità e sulla Interruzione Volontaria della Gravidanza.
Sappiamo bene quanto il problema dell'obiezione di coscienza incida sulla garanzia dell'applicazione della Legge 194, anche se fortunatamente nella nostra Regione e ancor più nella nostra Città, le percentuali dei medici e del personale obiettore sono ancora contenuti, rispetto al panorama nazionale.
Abbiamo però voluto, con questa mozione, invitare la nuova Giunta Regionale, appena insediata, a farsi carico di questo tema, emanando atti che garantiscano la piena attuazione della legge senza creare difficoltà e disservizi alle donne che intendono praticara l'interruzione di gravidanza tutelando, altresì, le professionalità del personale non obiettore da non relegare esclusivamente ai servizi di IVG .
Siamo contente del risultato ottenuto, che non era scontato, e che è arrivato dopo un ampio dibattito nel Consiglio Comunale di ieri.
Sappiamo bene quanto il problema dell'obiezione di coscienza incida sulla garanzia dell'applicazione della Legge 194, anche se fortunatamente nella nostra Regione e ancor più nella nostra Città, le percentuali dei medici e del personale obiettore sono ancora contenuti, rispetto al panorama nazionale.
Abbiamo però voluto, con questa mozione, invitare la nuova Giunta Regionale, appena insediata, a farsi carico di questo tema, emanando atti che garantiscano la piena attuazione della legge senza creare difficoltà e disservizi alle donne che intendono praticara l'interruzione di gravidanza tutelando, altresì, le professionalità del personale non obiettore da non relegare esclusivamente ai servizi di IVG .
Siamo contente del risultato ottenuto, che non era scontato, e che è arrivato dopo un ampio dibattito nel Consiglio Comunale di ieri.
Sarebbe importante se molti Consigli comunali e regionali
approvassero questo tipo di mozioni, sia simbolicamente, sia perché
impegna le Regioni ad emanare atti che devono poi garantire la piena applicazione
della 194.
Laura Onofri
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